mar 28 maggio
TWO BLEND CORES
di Luca Maria Baldini e Mirko
Dadich.
*ricomporre:
dal lat. RECOMPONERE
composto dalla partic. RE
di nuovo e COMPONERE comporre (.q. Voce). Comporre di
nuovo; dare migliore assetto, rimettere in quiete, detto dell’animo, del volto
e simili.
Luca Baldini e Mirko Dadich, in arte
Two Blend Cores, fanno il loro esordio al festival Frattale con un tema
complesso e dalle svariate interpretazioni.
Nella sua immagine universale e
archetipa, l’albero costituisce un simbolo potente che vive e si moltiplica,
nello spazio e nel tempo, in un'infinita varietà di forme.
La radice ne è l’elemento più
durevole. Essa ha il compito di sostenere l’albero attraverso diversi andamenti
che, se considerati psicologicamente, rappresentano l’invisibile, l’inconscio,
l’insondabile, l’attaccamento alla terra e la primitività dell’uomo.
Attraverso un gioco di
ricomposizione, un mosaico a grandezza umana, la performance cerca di
trasmettere l’importanza del luogo in cui si vive e degli oggetti che lo circondano.
Un albero di più di 300 anni, forse
il più antico di Ravenna, si staglia nel giardino dell’abitazione in cui lo
spettacolo prende vita.
Il rimando al radicamento è forte.
La rottura delle radici provoca disorientamento. L’essere umano scappa, sbatte,
torna e capisce che l’unica cosa da fare è ricomporre.
Inizia il suo viaggio, il suo
respiro è affannoso. Una vita così lunga non può essere frantumata, neanche per
dieci minuti.
I suoni accompagnano il suo
percorso. L’idea ora è chiara e il respiro si trasforma in suono. La rabbia
legata all’incertezza è tale da non rendere fluido il suo lavoro. La musica si
spezza. Manca persino un tassello. Che l’albero stia scomparendo a causa della
sua scomposizione? La risposta è pronta. Armato di pennello, non si lascia
sorprendere e completa la parte mancante.
Tutto diventa più semplice e il
puzzle sembra giungere a compimento. Ancora un ultimo tassello e il
disorientamento si trasformerà in curiosità e la curiosità in certezza. È
proprio questo l’abero che stavi cercando? Queste le sue radici, questo il suo
profumo? Mortadella. È ora del buffet. Forse anche il rizomatico Deleuze
avrebbe favorito.
Antonella Perazza
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